Consiglio di Stato, Sezione Sesta, Sentenza n. 6985 del 2018, pubbl. il 11/12/2018

[…]

FATTO

Con ricorso proposto dinanzi al T.A.R. per la Campania, […] impugnava l’autorizzazione sismica in sanatoria n. […] del […] 2016 dalla Regione […] ed il permesso di costruire in sanatoria n. […] del […] 2016 del Comune […].

Con successivo atto per motivi aggiunti venivano, invece, impugnati il citato permesso di costruire ed il provvedimento n. […] del […] 2016, di revoca dell’ordinanza comunale di demolizione di opere abusive n. […] del […] 2015.

Il T.A.R. respingeva l’eccezione preliminare di tardività dei gravami ed accoglieva il ricorso nel merito, annullando l’autorizzazione antisismica del Genio Civile e, per illegittimità derivata, gli ulteriori provvedimenti impugnati “per contraddittorietà rispetto alle precedenti determinazioni e per contrasto con la realtà che avrebbe dovuto essere considerata, connotata da un cambio di destinazione d’uso del lastrico solare in terrazzo calpestabile, con le conseguenze che ne derivano sulle verifiche e sulle prove certificate necessitanti”.

Avverso tale sentenza proponevano gravame, con distinti atti, […] ed i […].

All’udienza del 25 ottobre 2018, i due gravami passavano in decisione.

DIRITTO

1. I due appelli vanno riuniti, in quanto diretti avverso la medesima sentenza.

2. E’ fondato il primo motivo d’appello riguardante la tardività del ricorso e dei motivi aggiunti proposti in primo grado, con il quale gli appellanti […] censurano il capo della sentenza con il quale il T.A.R. ha respinto la relativa eccezione.

3. Sul punto va osservato che, quanto al ricorso introduttivo del giudizio di primo grado, che con il medesimo si impugnava il permesso di costruire in sanatoria n. […] del […] e l’autorizzazione sismica in sanatoria n. […]16 del […] 2016, con ricorso avviato per la notifica solo in data 27 gennaio 2017.

E’ data la tardività dello stesso, atteso che il termine per l’impugnazione del permesso di costruire spirava alla data dell’8 gennaio 2017; analogamente, essendo stata l’autorizzazione sismica emessa in data […] 2016, il termine ultimo per proporre gravame corrispondeva alla data del 17 ottobre 2016.

E’, infatti, inverosimile ritenere che […] non avesse avuto tempestiva conoscenza dei titoli abilitativi impugnati, atteso che essa ha più volte partecipato, con osservazioni e documenti, al procedimento amministrativo dinanzi al Genio Civile e ha altresì compulsato in più occasioni il Comune […] affinché quest’ultimo non rilasciasse il permesso di costruire in sanatoria.

A maggior ragione sono tardivi i motivi aggiunti svolti avverso la concessione in sanatoria ed il provvedimento n. […] del […] 2016 di revoca dell’ordinanza comunale di demolizione di opere abusive n. […] del […] 2015, per il quale il temine per impugnare scadeva il 16 dicembre 2016.

Invero, la giurisprudenza amministrativa è pressoché uniforme nel ritenere che la prova del momento della piena conoscenza da parte dell’interessato ad impugnare un provvedimento possa dimostrarsi anche tramite presunzioni (cfr. ex multis Cons. Stato 21.09.2018, n. 5483).

La giurisprudenza (cfr., da ultimo, Cons. Stato, Sez. IV, n. 5675 del 2017; Sez. IV, n. 5654 del 2017) ha avuto modo di chiarire che la “piena conoscenza” dell’atto, vale a dire la conoscenza idonea a far decorrere il termine perentorio di sessanta giorni per l’impugnazione, non deve essere intesa quale “conoscenza piena ed integrale” del provvedimento stesso, dovendosi invece ritenere che sia sufficiente ad integrare il concetto la percezione dell’esistenza di un provvedimento amministrativo e degli aspetti che ne rendono evidente la lesività della sfera giuridica del potenziale ricorrente, in modo da rendere riconoscibile l’attualità dell’interesse ad agire contro di esso.

La norma intende per “piena conoscenza”, quindi, la consapevolezza dell’esistenza del provvedimento e della sua lesività e tale consapevolezza determina la sussistenza di una condizione dell’azione, l’interesse al ricorso, ed incide sul petitum, mentre la conoscenza “integrale” del provvedimento (o di altri atti del procedimento) influisce sul contenuto del ricorso e sulla concreta definizione delle ragioni di impugnazione, vale a dire sulla causa petendi.

Sul punto, va considerato che […] avesse seguito in modo costante tutto l’iter amministrativo, sia presso il Genio Civile, sia presso il Comune, producendo continue osservazioni e memorie dirette ad ostacolare l’accoglimento delle varie istanze. Può essere affermato, quindi, che […] esercitasse un controllo costante ed attento di tutto l’iter amministrativo, assumendo copia delle perizie, delle osservazioni, delle istanze e di qualunque altro atto prodotto, al fine di replicare agli stessi.

Appare, dunque, assolutamente inverosimile che, a fronte di tanto zelo esercitato nel corso dell’istruttoria, […] abbia poi cessato qualunque istanza volta ad ottenere l’esibizione dei provvedimenti impugnati proprio in concomitanza della loro emanazione.

Non va trascurato, poi, che, a fronte dell’eccezione di tardività, […] non ha prodotto alcun atto utile a datare il momento della conoscenza dei provvedimenti impugnati, laddove sarebbe bastato esibire il verbale di accesso oppure l’istanza depositata per ottenere l’esibizione dei provvedimenti.

4. Conclusivamente, va accolto l’appello […]