Corte di Cassazione, Sez. lavoro, Sentenza 16 ottobre 2014, n. 21917

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Fatto e diritto

1. Con sentenza 30.5.2012, la corte d’appello di L’Aquila ha confermato la sentenza 1.2.2006 del tribunale della stessa sede, che aveva condannato la […] al risarcimento del danno morale jure proprio, subito dai ricorrenti in ragione del decesso del loro familiare (marito e padre, rispettivamente) a seguito di malattia contratta in servizio ed a causa del lavoro svolto quale medico specialista in gastroenterologia in servizio al […] Inoltre, la corte territoriale, qualificando la domanda come volta a far valere un responsabilità extracontrattuale, ha dichiarato inammissibile la domanda di risarcimento del danno esistenziale e del danno morale jure hereditatis, dichiarando inutilizzabile la documentazione tardivamente prodotta a sostegno della domanda; ha rigettato le domande di risarcimento del danno biologico jure hereditatis e del danno patrimoniale; ha rigettato le domande di risarcimento per spese di cura, viaggio e funerarie; ha, infine, compensato tra le parti per intero le spese di lite dei due gradi di giudizio.

2. Ricorrono avverso tale sentenza la moglie ed i figli del lavoratore deceduto, per dieci motivi, illustrati da memoria. Resiste la […]

3. Con il primo motivo di ricorso, si deduce insufficiente e contraddittoria motivazione circa un fatto controverso e decisivo per il giudizio, per avere la sentenza escluso la cumulabilità della responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, nonché violazione e falsa applicazione di norme di diritto, in relazione agli artt. 2087 e 2043 cod. civ., nonché 10 d.P.R. n. 1124/1965, al d.P.R. n. 185/1964 ed al d.m. n. 449/1990.

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13. Il primo motivo di ricorso non può trovare accoglimento. Nel rilevarsi che la qualificazione della domanda è compito che il giudice di appello esercita con pienezza di poteri, quale che sia stata la soluzione del giudice di prime cure, va evidenziato che la cArt. 2043 cod. civileorte territoriale ha correttamente interpretato la domanda attorea come domanda volta a far valere una responsabilità extracontrattuale del datore di lavoro. Tale conclusione è correttamente motivata dalla corte in relazione al contenuto specifico della domanda formulata da parte attrice, ed è condivisibile anche in quanto la domanda, in un contesto normativo dell’epoca che vedeva la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo sul rapporto di pubblico impiego, è stata proposta al giudice ordinario. 14. La sentenza impugnata, inoltre, si è attenuta al principio enunciato dalle sezioni unite di questa Corte (Sez. U, Sentenza n. 8459 del 02/08/1995; Sez. U, Sentenza n. 291 del 25/05/1999; Sez. U, Sentenza n. 639 del 21/01/2002), secondo il quale ai fini dell’accertamento della natura giuridica dell’azione di responsabilità in concreto proposta dal lavoratore verso il datore, deve ritenersi proposta l’azione di responsabilità extracontrattuale tutte le volte che non emerga una precisa scelta del danneggiato in favore di quella contrattuale, mentre si può ritenere proposta l’azione di responsabilità contrattuale solo quando la domanda di risarcimento danni sia espressamente fondata sull’inosservanza, da parte del datore di lavoro, di una precisa obbligazione contrattuale, senza che la semplice prospettazione dell’inosservanza del precetto dettato dall’art. 2087 cod. civ. o delle altre disposizioni legislative strumentali alla protezione delle condizioni di lavoro del dipendente deponga in modo univoco per la proposizione dell’azione contrattuale; comunque, in tema di infortuni sul lavoro e di malattie professionali che rientrino nell’ambito della tutela previdenziale di cui al d.P.R. n. 1124 del 1965, il dettato dei primi tre commi dell’art. 10 della legge stessa comporta che, allorquando il dipendente che abbia ricevuto, o che abbia diritto a ricevere, dall’I.N.A.I.L. le prestazioni previdenziali previste per l’infortunio subito, agisca nei confronti del datore di lavoro per il risarcimento del danno ulteriore (cosiddetto danno differenziale) la sua pretesa è necessariamente ricollegabile solo alla responsabilità extracontrattuale del datore di lavoro.
15.11 […]